Didattica Sperimentale: Scienza vs. Arte


“L’arte non riproduce ciò che è visibile,
ma rende visibile ciò che non sempre lo è”


Paul Klee

Se l’Idrogeologia e l’Idrogeochimica si occupano di analizzare sperimentalmente e rivelare alcuni dei processi invisibili che si verificano in profondità, legati al deflusso delle acque nel sottosuolo ed all’interazione tra fluidi e matrice solida, l’arte, ancora di più l’arte contemporanea, mette in gioco tutti gli strumenti possibili per rendere visibile ciò che non si vede a occhio nudo, ciò che realmente non potremmo vedere, se non dopo molti sguardi e considerazioni, interpretazioni o visioni.

L’Idrogeologia e l’Idrogeochimica rivelano caratteri e processi naturali che non possiamo vedere a occhio nudo, ma che possiamo immaginare e visualizzare dopo studi sperimentali di campo ed analisi di laboratorio. Il luogo dell’arte è quello in cui l’immaginazione e la visualizzazione di ciò che è stato immaginato si verificano quasi per incanto, dopo aver percepito gli aspetti invisibili di ciò che appare.

Sfruttando il parallelismo tra caratteri e processi naturali, da un lato, ed opere d’arte, dall’altro, queste ultime possono essere utilizzate per rendere i primi più espliciti, più fruibili, più comprensibili, soprattutto agli occhi ed alle menti di giovani studenti che sono educati agli stimoli visivi, sonori, tattili, ma molto meno lo sono rispetto alla composizione “ideale”, all’immaginazione di oggetti tridimensionali ed ignoti, in cui si sviluppano dinamiche variabili nello spazio e nel tempo.

In quest’ottica nasce l’idea di sperimentare l’uso mirato di forme d’arte come linguaggio a supporto, come linguaggio ad integrazione del più tradizionale linguaggio didattico meramente scientifico.

Ad esempio, l’osservazione delle opere futuriste di Umberto Boccioni (1882 - 1916) consente di visualizzare il concetto di “flusso turbolento” all’interno di un acquifero, attraverso la rappresentazione del movimento, della velocità, del dinamismo (Figura 1). Attraverso la descrizione simultanea, di un’immagine in movimento, in più punti della propria traiettoria.

Umberto Boccioni. Stati d’animo II. Gli addii (1911, olio su tela)

Figura 1. Umberto Boccioni. Stati d’animo II. Gli addii (1911, olio su tela)

In questo modo, si ottiene un’immagine viva e ad elevato impatto emotivo che viene percepita ed interiorizzata dallo studente, e non solo razionalmente compresa, come accade osservando una rappresentazione asettica del fenomeno (Figura 2).

Schema di flusso laminare e turbolento

Figura 2. Esempio di schematizzazione dei flussi laminare e turbolento

Di conseguenza, il connubio tra i due approcci consente, allo studente, di legare indissolubilmente un “invisibile” scientifico anche al proprio vissuto, alla propria sfera emotiva, al proprio quotidiano, e di appropriarsi interamente e profondamente dell’oggetto della lezione.

Loretta ZAGANELLI & Fulvio CELICO

 


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